Non si vive di solo inglese, soprattutto in alcuni settori della vita pubblica. Il mondo del business, ad esempio, necessita di specializzazioni ben più capillari di una, tutto sommato ordinaria, conoscenza della lingua parlata in terra d’Albione. Lo stesso dicasi per altri settori non meno apicali, come le telecomunicazioni o la diplomazia internazionale. Pertanto, fermarsi alla sola conoscenza dell’inglese può essere molto penalizzante sul mondo del lavoro.
Detto in altri termini: al giorno d’oggi, per essere competitivi, non basta una prima lingua straniera. Spesso è necessario conoscerne una seconda, magari che insista su un’area geografica specifica, su cui si addensano i principali interessi della nostra attività lavorativa. Fortuna o sfortuna vuole che molto spesso tali aree coincidano con realtà idiomatiche completamente aliene alla nostra, non solo per quanto riguarda la fonazione ma anche per ciò che concerne la scrittura.
Come comportarsi in questi casi? In altre parole: come approcciarsi a una lingua scritta in un alfabeto diverso dal nostro? Russo, cinese, arabo, giapponese: sono solo alcune – le più importanti – realtà economiche che impongono questo salto nel buio. Avvicinarsi a queste lingue è un po’ come ricominciare da zero, imparando nuovamente a leggere e a scrivere: non la prospettiva più allettante del mondo, ammettiamolo pure; ciò malgrado, a volte, si tratta di un’incombenza tanto inevitabile quanto improcrastinabile. Eppure esistono dei metodi e degli strumenti per rendere un processo sulla carta lento e faticoso almeno in parte più agevole.
Il primo, e più ovvio, consiste nell’affidarsi a insegnanti madrelingua preparati e competenti, in grado di trasmettere un metodo e di affiancarlo alle giuste informazioni. Insegnanti come quelli presenti nella community di Preply.com, il portale che mette in contatto persone desiderose di apprendere una nuova lingua e altre persone in grado, con il tempo, di realizzare il loro desiderio. Tramite Preply.com, è possibile seguire corsi e ripetizioni interamente via Skype, modulate sulle esigenze e sulle capacità di apprendimento di ciascuno. In questo modo, l’apprendimento avviene in maniera graduale e naturale, seguendo la scansione temporale più congeniale all’allievo.
A sostegno di questo indispensabile terrapieno teorico e pratico, poi, chiunque decida di intraprendere questo processo può utilizzare alcuni piccoli ma significativi accorgimenti di buon senso per facilitare il proprio compito. Vediamo quali.
- Partire dal funzionamento dell’alfabeto
Prima di entrare nello specifico della lingua, conviene prendere coscienza dei meccanismi che regolano la scrittura e la pronuncia di un determinato alfabeto. Ad esempio, il cirillico è relativamente semplice, dal momento che, al pari degli alfabeti greco e latino, a ogni simbolo corrisponde un suono preciso. Con il cinese e gran parte delle lingue orientali, invece, ci troviamo in presenza di ideogrammi, ovvero di una serie di simboli che non rappresentano ciascuno un singolo fonema, bensì un oggetto, un’azione, una persona, un’immagine ben precisa, o addirittura un concetto molto elaborato. Ancora differente è il caso dell’arabo, che tecnicamente parlando non è neanche un alfabeto: quando infatti ci si trova davanti a una scrittura che elide le vocali, come in questo caso, si è in presenza di un abjad. Entrare in sintonia con le strutture interne di una lingua equivale a compiere il primo passo verso il suo pieno e totale apprendimento.
- Scrivere in continuazione
Esercitarsi sulla scrittura aiuta a prendere dimestichezza con la stessa. Anche il buon vecchio dettato (se avete a disposizione una persona madrelingua che vi faccia da sponda) può tornare utile. Si tratta pur sempre di ricominciare da zero, pertanto se vi trovate di fronte a tipologie di esercizi da scuola elementare fatevene una ragione.
- Porsi obiettivi a breve termine
Inutile illudersi: se desiderate intraprendere un processo virtuoso, non ha senso bruciare le tappe. Rassegnatevi a prendervi il tempo necessario a completare un percorso di una certa lunghezza. Per non cadere nella frustrazione, cercate di porvi degli obiettivi raggiungibili nell’immediato, e puntate a quelli senza fare il passo più lungo della gamba: la gratificazione di averli raggiunti compenserà in parte la lunghezza del tragitto. Peraltro in questo modo, almeno in linea teorica, la sete di conoscenza dovrebbe autoalimentarsi anziché scemare.
- Accompagnare la scrittura alla pronuncia
Vale sia per gli alfabeti propriamente detti che per quelli con ideogrammi: dovete esercitare la memoria ad associare automaticamente un determinato tratto grafico a un suono o un cluster di suoni. A lungo andare, vi verrà automatico combinarli non appena li udirete.
- Memorizzare un numero X di parole al giorno
Il numero lo decidete voi, ovviamente, in base alle vostre esigenze e capacità, ma anche al tempo che potrete dedicare a questo esercizio. L’importante è che svolgiate questo esercizio con cadenza quotidiana e senza pause, e che vi ricordiate di accompagnare sempre la scrittura alla pronuncia e viceversa.