Ci piacerebbe poter scrivere sempre di nozze da sogno e di consigli per un matrimonio perfetto e la discrezionalità editoriare potrebbe pure permetterlo, ma questa non mi sembra una ragione valevole per sottacere aspetti che ci coinvolgono nel profondo dell’animo e ci turbano per la tristezza dei risvolti drammatici.
Luca Sanna, l’alpino caduto in conflitto a fuoco in Afganistan aveva promesso alla sua giovane sposa che al suo ritorno avrebbero compiuto quel viaggio di nozze del matrimonio celebrato 4 mesì fa. A raccontarlo è un’amico del soldato caduto:
Sarà la prima promessa che Luca non manterrà. Luca aveva sposato Daniela a fine settembre ed era partito subito per l’Afghanistan alla guida del suo plotone fucilieri dell’8º Reggimento della Brigata Julia. Facendo una promessa: Quando torno, a marzo, faremo un viaggio di nozze splendido E, invece, non potrà farlo!.
Questa la sua promessa al ritorno della sua seconda missione in Afganistan dal 2004 previsto a fine marzo. Purtroppo Luca tornerà in Italia con tutti gli onori ma con l’inconsolabile dolore che quella promessa non potrà essere mantenuta.
Luca e Daniela si sono sposati a metà settembre ed erano andati a vivere in una piccola frazione nel friulano nei pressi di Lusevera, in provincia di Udine. Al momento del tragico evento però la moglie dell’alpino morto in Afganistan era tornata a Samugheo, in provincia di Oristano per stare con i genitori ed i suoceri dato che la missione di Luca sarebbe durata 6mesi.
E’ il sacrificio di una giovane famiglia spezzata dalla lociga cinica della guerra. Non è un mistero che molti ragazzi partono volontari anche per assicurare alla loro famiglia un futuro migliore. Come farebbero e fanno molti mariti che lavorano sulle impalcature o fanno manutenzione. E a noi non resta che esprimere il nostro sincero cordoglio per tutte le le vite spezzate. Non solo dalla guerra.
Via|il Messaggero.it