Torniamo a parlare di boutonnière, dettaglio da appuntare sul risvolto della giacca – bavero sinistro, per la precisione – dello sposo. La parola, ricordiamo, deriva dal francese e vuol dire ‘all’occhiello’. Una tendenza originariamente appannaggio dell’upper class e dei più alti esponenti della casa reale.
Come regolarsi per una scelta di classe? Solitamente si predilige un solo fiore o una piccola composizione floreale impreziosita di foglie, bacche o nastri. I fiori più indicati sono le rose bianche, le gardenie e le orchidee e dovranno essere in tono con l’abito e il bouquet della sposa.
Qualche dettaglio in più: per la primavera meglio optare su fresie, narcisi, gelsomini od orchidee. In estate sono indicati mughetti, piccoli garofani, gardenie, roselline o gigli tigrati. In autunno dalie o iris e in inverno camelie, bucaneve o genziane. Assolutamente vietato, infine, usare fiori finti.
Ovviamente, seppur gli occhi nel giorno del sì saranno puntati sulla sposa, lo sposo dovrà comunque presentarsi in chiesa al massimo del suo splendore. Come già vi sottolineavamo qualche tempo fa, il punto fondamentale sta nell’abito da cerimonia, seguito dalle scarpe che dovrano essere lucidissime e nuove. Si passa poi ad un perfetto taglio di capelli, viso liscio appena sbarbato e profumato. Beh, tanti auguri!