Il particolare termine è stato coniato oltremanica. Bridezilla, ovvero le spose Godzilla, di derivazione più che chiara: l’unione di “Bride” (sposa in inglese) e “Godzilla”, il mostro radioattivo che debuttò nel 1954 nel film diretto da Ishirō Honda. Diciamo allora spose-mostri che si lasciano sopraffare dai preparativi del matrimonio.
Diffidate però da questi mostri col velo. Da quelle che, con l’abito bianco, si trasformano. Diventano pazze, ossessive e toccano le vette dell’isterismo. Se potete, scappate. Anche perché i motivi scatenanti possono essere i più vari, i più futili: incomprensioni con il fioraio, querelle con la sarta dell’abito da sposa per un semplice nastrino dalla tonalità poco gradita, il ritardo con cui la tipografia consegna le partecipazioni, e così via.
Come riconoscere una Bridezilla? Ad esempio dalla monotematicità dei discorsi: tra una chiacchiera e un’altra delle amiche, lei parlerà sempre e solo del suo matrimonio. Un vero incubo.
E nella maggior parte dei casi, basta un piccolissimo particolare per far scoppiare la sposa-mostro. Ecco allora donne perdere completamente il controllo, vivere un profondo stato di alterazione emotiva e apparire eccessive. Il sovraccarico di aspettative sul giorno più importante della propria vita può fare davvero cattivi scherzi, l’avrete capito.
Bridezilla, tra l’altro, è anche una fortunata trasmissione televisiva che va in onda su diversi canali esteri. In ogni puntata, il racconto di varie disavventure delle future spose che devono risolvere improvvisamente uno o più problemi definiti assai complessi.
È quasi impossibile, comunque, poter prevedere con largo anticipo se una tranquilla e futura sposa potrà o meno rischiare di trasformarsi in una Bridezilla durante i preparativi del matrimonio. Non ci sono profili psicologici di riferimento, non risultano ad oggi soggetti a rischio o caratteri ereditari. Dunque, tocca avere solo pazienza, magari permettere che una esperta wedding planner venga in nostro soccorso, e incrociare le dita. Tutta fortuna.