Troppa generosità, a quanto pare, ha fatto male. E così, se in in primo momento i matrimoni celebrati con rito civile al Ridotto del teatro Comunale di Carpi, un gioiello in stile neoclassico decorato con copie del ‘Correggio’ dal pittore locale Albano Lugli, erano gratis, adesso il Comune ha detto stop.
Troppe coppie provenienti anche da altre città, altre province, altre regioni e addirittura all’estero, decidevano di sposarsi lì per via della convenienza. I dati dell’ufficio demografico, d’altronde, sono fin troppo chiari: dal 2005 ad oggi l’8 per cento dei matrimoni civili è stato celebrato da non residenti.
Fine della favola. Da gennaio 2011, dunque, il Comune di Carpi metterà a pagamento il Ridotto del teatro. La conferma arriva dall’assessore al Bilancio e servizi demografici Cinzia Caruso.
Adesso con i tagli e le ristrettezza di bilancio siamo costretti ad applicare un tariffario, allineandoci con le altre realtà in provincia e non solo. La novità del nuovo regolamento per i matrimoni civili sarà l’aggiunta di alcune sale di Palazzo Pio, che attualmente vengono già affittate per i convegni. Si pensa alla sala delle Vedute, una delle più belle del castello, ma potrebbe esserci anche il Cortile d’onore, per i matrimoni nei mesi più caldi.