Può una donna di successo trasformarsi in una brava moglie e casalinga? Si può sdoganare questo modo di vedere nel quale donna è confinata in determinati ruoli?
In “Disperate Housewife” vediamo donne, o meglio mogli, di uomini ricchi e famosi, che non hanno una propria vita se non in funzione del denaro del consorte e girano su tacchi a spillo.
Oggi, domenica 2 ottobre, è una ricorrenza speciale che celebra l’importanza di una figura familiare come quella dei nonni, fatta ricadere nel giorno in cui la chiesa cattolica celebra gli angeli custodi. La Festa dei Nonni è dunque un momento per festeggiare i nostri angeli custodi e non – speriamo – di ricordarci di loro solo una volta l’anno.
Noi di Sposalicious facciamo i nostri auguri a tutti i nonni, a quelli che festeggieranno le loro nozze, da quelle d’argento a quelle di platino, a quelli che sono rimasti soli, a quelli che riceveranno una telefonata dal nipotino lontano e non riusciranno a trattenere l’emozione, a quelli che convoleranno a seconde nozze perchè sono giovani dentro.
Una fede di diamanti e platino appartenuta a Marilyn Monroe. Per la precisione l’anello che il campione di baseball Joe di Maggio diede all’icona bionda di Hollywood nel municipio di San Francisco il 14 gennaio del 1954.
Occhi ben aperti: quel gioiello sarà battuto all’asta a metà dicembre. E secondo la casa d’aste Profile in History l’anello potrebbe raggiungere un prezzo tra i 300.000 e i 500.000 dollari.
Più che uno scandalo è la presa di posizione di molti cattolici, blogger, giornalisti, opinionisti e mettiamoci anche moralisti che non hanno gradito il minidress viola con cui Nicole Minetti si è presentata al matrimonio della sorella. Un polverone alzato intorno al consigliere regionale della Lombardia soprattutto per i suoi guai giudiziari che la vedono indagata per concorso in prostituzione minorile e delle indiscrezioni che la vedono protagonista dei bunga bunga vestita da suore e crocerossina (lei smentisce).
D’altronde lei aveva già annunciato al settimanale Diva e Donna “farò io la Pippa della situazione” e in qualche modo è riuscita a far parlare di se (se era questo il suo intento). Ma ci si veste così ai matrimoni? Quel che è certo è che nei matrimoni religiosi di rito cattolico la Chiesa vieta espressamente di entrare con abiti poco consoni come minigonne, abitini discinti, pantaloncini troppo corti, canottiere e magliette troppo scollate o che lasciano le spalle scoperte.
Dopo gli auguri, gli accertamenti del fisco. Anche questo capita a Palermo dove l’Agenzia delle Entrate sta facendo recapitare alla giovani coppie un questionario riguardante il conto analitico delle spese che hanno sostenuto per il matrimonio. Un mezzo di contrasto all’evasione fiscale da molti ritenuto un po’ sui generis ma sicuramente dettato da un’ovvia constatazione:
A Palermo come in Sicilia e altre regioni del Mezzogiorno, il matrimonio è un evento molto sentito e che si accompagna spesso a spese folli e a festeggiamenti in grande stile. Ma evidentemente gli studi di settore della Guardia di Finanza hanno evidenziato una discordanza tra il fasto delle nozze e il magro delle entrate.
In Città del Messico è tempo di rivoluzione dal punto di vista delle unioni. I deputati, infatti, in questi giorni sono a lavoro per una proposta di legge che prevederebbe licenze matrimoniali a tempo. In parole povere: le coppie che decideranno di sposarsi nella capitale potranno stare insieme due anni ed eventualmente prorogare di altri due anni il matrimonio. E il divorzio? Solo un lontano ricordo.
La deputata Lizbeth Rosas Montero del Partido de la Revolucion Democratica (Prd) è convinta:
La riforma favorirà una relazione di coppia più sana e armonica, e aiuterà a ristabilire il tessuto sociale e la stabilità della famiglia.
Ieri sera la “squadra” di Anna e i cinque ha vinto contro quelle di Milan e Viktoria Plzen che hanno rincorso un pallone invece delle vicende che rendono amorevolmente la loro casa una gabbia di matti! D’altronde anche prima che si sposassero, Anna e Ferdinando non si sono mai adagiati a una vita tranquilla nella loro bellissima villa romana.
Nella puntata di ieri i due piccioncini, freschi di matrimonio, hanno messo da subito sotto prova la loro vita coniugale. Gli amici di Fiction Italiane ci hanno fatto un succoso riassunto del quinto episodio, ma quello che ci interessa capire è se, come nella fiction, davvero possono costituire un pericolo per la coppia sposata le diverse problematiche proposte.
Niente più spose in ritardo. Soprattutto se è la cappella a raggiungere la futura moglie. Siamo a Shelbyville, cittadina americana dell’Illinois. È qui che, da due anni a questa parte, vengono celebrati infatti matrimoni veloci. E non parliamo di unioni dalla durata limitata, ma di nozze ad alta velocità.
L’idea è del reverendo Darrell Best che ha deciso di trasformare un ex camion dei pompieri del 1940 in una piccola chiesa mobile. Ed è con questa che è costantemente in tour riuscendo a raggiungere gli sposi che desiderano una cerimonia originale.
Beh, occorre sottolinearlo: la polizia municipale di Bologna ha molto tatto. A tal punto da aspettare la fine di un matrimonio per sequestrare la limousine che aveva abusivamente trasportato gli sposi e multare il conducente con una sanzione da 159 euro.
I fatti allora: dopo aver ricevuto una segnalazione sull’uso abusivo di una limousine, gli agenti si erano appostati in borghese nei dintorni della cerimonia. Ed ecco la sposa che sale in auto dalla sua casa, l’arrivo in Municipio, le foto di rito in un parco di Corticella, il ristorante scelto per il pranzo, e poi lo scambio di denaro a pagamento del conducente.
Sposare un uomo, che appartiene irrimediabilmente a un’altra razza, e vivere con lui, è un’impresa. Ma è un’avventura meravigliosa. È la sfida dell’impegno, di giocarsi tutto, di accogliere e accompagnare nuove vite. Una sfida che si può affrontare solo se ognuno fa la sua parte. L’uomo deve incarnare la guida, la regola, l’autorevolezza. La donna deve uscire dalla logica dell’emancipazione e riabbracciare con gioia il ruolo dell’accoglienza e del servizio.
E’ questo lo spirito con cui la giornalista Rai, Costanza Miriano, ha scritto il libro Sposati e sii sottomessa –Pratica estrema per donne senza paura. Un titolo che può sembrare provocatorio ma che aquista la sua forza nella constatazione della perdita dei ruoli sociali e familiari nell’ambito del matrimonio. Nel suo primo libro, acquistabile sul sito della Vallecchi, la Miriano racconta in maniera leggera, avvincente e del tutto personale, la sua concezione della donna all’interno della famiglia occidentale.
Continuano le nostre segnalazioni dei matrimoni che hanno dovuto fare i conti con il codice della strada. Dopo la dichiarazione di guerra ai volantini di Fabriano, ai manifesti e a Malnate per gli striscioni, al divieto di sosta davanti al sagrato a Ceglie Messapica, questa volta giungono notizie da Ferrara dove fuori dai ristoranti si paga il conto salato delle contravvenzioni.
In via Gramicia nella zona del Cus gli agenti della Polizia Municipale hanno multato oltre venti automobilisti per aver parcheggiato in una stradina strerrata antistante al ristorante Le Querce. Mentre al bed & breakfast Villa Horti della Fasanara l’ammontare delle multe ha superato addirittura i 3 mila euro. Il motivo? Sempre l’irregolarità del parcheggio e il transito in un piccolo tratto di Zona a Traffico Limitato.
E’ tornata in Italia, dopo 15 anni, Nina Farano Fortin, la sposa del soldato americano che tornò per sposarla. Era il 23 settembre del 1943 e l’avanzata degli Alleati sbarcati a Salerno la settimana prima aveva liberato Cava de’ Tirreni dall’occupazione dei tedeschi. Un giovane soldato americano che si era rifugiato nel negozio della madre, promise a Nina (che all’epoca aveva 10 anni) che se fosse sopravvissuto sarebbe tornato a trovarla. Il giorno dopo, quel soldato americano ribadì la promessa al padre, chiedendo la mano della figlia dopo che la guerra fosse finita.
Erano altri tempi, quando le promesse degli uomini erano solenni e i sentimenti erano così puri che nemmeno il grande conflitto volle ostacolare il destino: George, il soldato americano che fu poi trasferito in Gran Bretagna per prende parte allo sbarco in Normandia, tornò nel 1951 a Passiano per onorare la sua parola. Nina nel frattempo era diventata una donna ma non aveva dimenticato quella promessa.
Rammento la domanda che feci nell’intervista a Aurora e Terence, due delle tante coppie che hanno deciso di ricorrere agli sponsor (a proposito, si sono sposati il 17 settembre scorso e gli sposi ci hanno mandato questo messaggio: siamo grati a tutti per il sostegno che ci avete dato!). La domanda era:
Alla luce della vostra esperienza credete che sia possibile la creazione di un social network o di un forum che si occupi dello scambio d’informazione e di sponsor?
La risposta è stata: Perchè no?…con questa iniziativa sono certa che l’economia tornerà a girare. Cosa sarà mai uno sconto, se in cambio avrai tanti ingaggi? fondamentali sono il passaparola e lo scambio di informazioni fra le coppie a caccia di sconti!
La wedding dog sitter è una figura nuova da noi, specialmente per come viene proposta da Elisa, ventottenne amante dei cani che da sempre si occupa di toelettatura ed è proprio dalla sua passione che è nata l’idea.
I cani, migliori amici dell’uomo, spesso vengono lasciati nelle mani di qualche parente o addirittura a casa mentre i due fidanzati convolano a nozze. D’ora in avanti però potrà essere diverso.