Tempi di crisi e di indagini a tappeto sulla situazione economico finanziaria degli italiani. Inutile nascondersi dietro un dito, tanto che nessuno, ormai, vuole indorare la pillola: si stanno vivendo (per citare il grande Charles Dickens) tempi difficili e le grandi speranze sembrano ormai tramontate.
Tra le varie analisi di ricerca effettuate sulla popolazione c’è anche quella dell’Ocse, che abbraccia anche il parametro della tipologia di matrimoni contratti a seconda della classe sociale di appartenenza: a questo proposito, bisogna aggiungere, sottolineamo come sempre più si tenda a parlare in termini di classi, un retaggio che si sperava ci fossimo lasciati alle spalle. Evidentemente la crisi ha portato alla ribalta, prepotentemente e con rinnovato vigore, le differenze tra le diverse fasce della popolazione.
In altre parole: ricchi sempre più ricchi che tendono a consolidare la propria ricchezza unendosi in matrimonio solo con individui dal reddito simile e poveri ugualmente poveri (se non ancor di più) a cui è praticamente preclusa la cosiddetta mobilità sociale.
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