Torniamo a parlare di confetti. Ricordate l’excursus sulla storia di queste prelibatezze? La nascita al tempo dei Romani, una bontà di mandorla, miele e farina, poi la rivoluzione dello zucchero nel tardo Quattrocento quando iniziarono i commerci con le Indie.
Confetti, elementi importanti di pranzi e cene solenni. Delizie di tutti i colori: bianco per rappresentare la purezza della sposa, rosa o celeste per i battesimi, quelli d’argento e ore per gli anniversari di matrimonio, e così via.
Bne, il confetto oggi la fa da padrone in una città come Sulmona che porta avanti questa tradizione da anni e anni. E oltre ai confetti classici, bianchi alla mandorla Avola, zucchero e vaniglia, la storica azienda Pelino della zona arriva a realizzare ad esempio anche 70 tipi diversi di confetti. Tra i tanti, i recenti confetti lilla per i matrimoni gay che prendono il nome di ‘Gay Bride’ alla mandorla California.
Poi ci sono quelli ripieni al pistacchio di Bronte, all’amarena, alla gelatina di frutta, al marzapane e ancora i ‘dragees’, praline che nascondono un’anima di nocciola e mandorla rivestite di cioccolato e vari gusti e non confettate.
Le forme? Anche lì ci si può sbizzarrire. Avete mai visto confetti a forma di fede nuziale? Sappiate che esistono. Oggi comunque la tradizione riguardo il matrimonio impone che i confetti siano confezionati negli appositi sacchettini di velo per essere consegnati ad amici e parenti, accompagnando il tutto alla bomboniera.
Il numero dei confetti di matrimonio da inserire in ciascun sacchettino deve essere sempre dispari – solitamente 3 o 5 – perché sta a significare indivisibilità, e con loro un bigliettino recante i nomi della sposa e dello sposo oltre alla data del matrimonio.
I più golosi, inoltre, sapranno bene che i confetti potranno essere assaggiati anche durante il ricevimento. Gli sposi andranno infatti a riporli su fazzoletti di lino adagiati in contenitori d’argento, avendo cura di distribuirli sfusi con un apposito cucchiaio per i vari tavoli degli invitati.
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