A Monza il discorso ‘famiglia unita’ piace. E così l’assessore allo Stato civile, Lucia Arizzi, ha deciso di sposare – ci si perdoni il gioco di parole – un impegno sia sociale che educativo. Questo perché:
Il divorzio è come un lutto, le conseguenze della fine di un matrimonio sono terribili, e noi abbiamo il dovere di curare questa piaga. Dobbiamo responsabilizzare il più possibile chi si sta per sposare perché bisogna fare le cose con coscienza.
Eccolo allora promuovere insieme al responsabile dell’ufficio Anagrafe, Nadia Patriarca, un corso gratuito per promessi sposi. Appuntamento il 28 maggio, nella sala civica della Circoscrizione Tre, per tre ore insieme a un notaio. La prima lezione avrà come obiettivo quello di far conoscere bene gli articoli del codice civile che regolano l’istituto del matrimonio.
La mattinata verrà ripetuta in ognuna delle cinque Circoscrizioni di Monza. Ma sia chiaro: l’assessore non ha certo intenzione di sostituirsi ai corsi prematrimoniali organizzati dalle parrocchie.
Noi puntiamo a spiegare ai futuri marito e moglie tutti gli aspetti da un punto di vista civile a cui vanno incontro. Iil matrimonio civile è più importante di quello religioso perché l’unione si perfeziona soltanto con l’iscrizione all’anagrafe.
Diano i numeri di Monza: lo scorso anno sono stati celebrati 269 matrimoni (130 civili e 139 religiosi): nel 2009 il numero di matrimoni celebrati era di 382, nel 1999 addirittura 561. Cifre che calano sempre più e dunque fanno pensare…