Diario di una sposa: le disavventure del giorno delle nozze

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Quando tutto è finito e le nozze sono state ormai celebrate, si tira un sospiro di sollievo. Si guarda a quel giorno pensando a cosa sarebbe potuto andare meglio, a quali aspetti avremmo potuto dedicare più attenzione, a quanti dettagli sono stati tralasciati per fretta o ansia.

Comunque vada il giorno del matrimonio non c’è sposa che, ripensandoci, non afferma che avrebbe potuto fare di meglio. Siamo perfezioniste e cerchiamo in ogni modo di evitare gli imprevisti. Ma questi ultimi capitano, eccome: leggete cosa è capitato a me il Big Day!

Ricordate le mie paure riguardo possibili tornado e mareggiate? Ci sono andata molto vicino: il ciclone Lucy ha sfiorato la Sicilia, portando venti fortissimi anche nella Calabria ionica meridionale, dove mi sono sposata. Risultato? Capelli stile anni Ottanta, cotonati e anarchici, nonostante i miei tentativi di sfoggiare un caschetto ordinatissimo, liscio, corto e con frangetta. A proposito di quest’ultima: un paio di giorni prima delle nozze sono riuscita a bruciacchiarla quasi completamente accendendo un fornello: sono corsa ai ripari facendo una puntatina non prevista dalla parrucchiera, che ha cercato di salvare il salvabile.

Nella sfortuna, però, mi ritengo fortunata: le nuvole gonfie e nere lasciavano presagire il peggio, ma alla fine la pioggia non è arrivata. Esattamente come non è arrivato il funzionario del Comune che doveva celebrare il rito civile: abbiamo dovuto chiamarlo con urgenza perché, per un fraintendimento che non ho ancora ben capito come si sia creato, era convinto che l’orario fosse le 12.30 e non le 12, come in realtà concordato. L’entrata romantica e commossa della sposa si è dunque trasformata nel mio tentativo di placare gli animi del mio futuro marito, su tutte le furie, e di mio padre, la cui faccia era diventata di un verde sinistro.

Sono riuscita a evitare più volte, ma solo per un pelo, di ruzzolare giù per le scale: avendo perso mezza taglia l’abito era un po’ più lungo di quanto avrebbe dovuto essere: ad ogni passo sulle scale inciampavo, in modo poco elegante, nel tulle della sottogonna. Il tutto, naturalmente, accompagnato da sonore e sguaiate risate che hanno fatto la felicità degli invitati! Infine, disavventura non da poco, la settimana prima delle nozze  mi sono beccata un potentissimo raffreddore condito da una tosse profonda da ottuagenario accanito fumatore di sigari: capite, adesso, perché ho tirato un sospiro di sollievo appena tutto è finito?

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