Vi abbiamo già raccontato, a grandi linee, come organizzare un eco matrimonio. Scelte sostenibili ed ecologiche sotto ogni punto di vista.
C’è chi, il prossimo 31 luglio, affronterà tra l’altro proprio un matrimonio ecologico. Parliamo di Geyer e Andrea Parrish, le cui nozze avranno luogo grazie al riciclo di 400.000 lattine. Ma torniamo al nocciolo della questione e diamo allora uno sguardo all’eco matrimonio, con tanto di nomi e cognomi.
Innanzitutto, per l’abito da sposa si può pensare alla linea Eco Fast Dress, la nuova bio – Couture dello stilista Igam Ussaro, capace di fondere l’alta sartoria con nuovi materiali tessili dalle caratteristiche termoplastiche. Il prodotto finale? Un abito di alta qualità, completamente biodegradabile e dal costo dimezzato rispetto ad un comune vestito da sposa. Ma soprattutto stupendo.
Sempre per il settore abiti, vi è la Bottega della Solidarietà di Sondrio che propone una collezione di dodici abiti da sposa realizzati rigorosamente in Italia con filati ricamati a mano da una cooperativa di donne del Bangladesh.
Le fedi per un eco matrimonio? Milano, studio orafo Uroburo: qui un team di artigiani italo-giapponesi gestisce una cooperativa sociale di persone diversamente abili. Ed ecco nascere fedi fatte di materiali non trattati chimicamente, privi di pietre preziose, dalle linee a metà fra natura e geometria. Potete scegliere anche le fedi greenkarat: fate un giro online e ammirate questi anelli di oro riciclato e diamanti non-conflict, non provenienti da zone di guerra e non venduti al mercato nero.
Infine, il banchetto per un green wedding. Un eco matrimonio vorrà tovaglie in juta, copritavoli in lino, centri tavola con fiori di campo. Magari con menù biologico in un agriturismo o un menù senza carne, ma esclusivamente vegetariano. Meglio se in una struttura capace di offrire ai neo sposi un percorso ecologico, nel giorno più bello della loro vita, sotto ogni punto di vista.