Magari esiste una specie di giustizia divina per cui il fidanzato mammone è al novanta per cento il promesso sposo della fidanzata che contesta le dimensioni dell’anello di fidanzamento. Mi sembra però di udire già alle mie spalle un coro di donne che levano la propria voce: “Impossibile, visto che il novanta per cento degli uomini italiani è mammone”.
Io per fortuna, non invidiatemi troppo, ho sposato un uomo che non è per niente mammone, che non vive di solo calcio e che non gioca a fare il quarantenne ancora libero e bello pur avendo moglie e figlia a carico. Sono in pochi i maschietti dotati di tali caratteristiche, me ne rendo conto.
Quando tra amiche parliamo delle nostre suocere, sono l’unica che può dire che anche se la suocera imperversa non riesce ad interferire nel matrimonio. Le altre fidanzate/mogli sono guardate a vista dall’unica vera fidanzata dell’omaccione di casa: la sua mamma.
Ora, non venite a lamentarvi di quanto sia mammone il vostro compagno dopo il fatidico sì. Già dai primi tempi del fidanzamento è facile infatti individuare i segnali di questa spiacevole dipendenza. Lui, che di solito si lamenta se la domenica mattina lo costringete ad un brunch, salta giù dal letto se la mamma gli ha preparato la pasta al forno.
Lui, che odia passare troppo tempo al telefono ed è per questo che dovete centellinare le chiamate, risponde ad ogni squillo della genitrice. Lui, che vi ha detto di avere passato i trenta e vi ha anche fatto vedere la carta d’identità, diventa un esserino balbettante e inquieto non appena mette piede nella casa natia.
Non solo, ma l’uomo galante che vi apre lo sportello potrebbe essere lo stesso che una volta a cena dalla sua mamma, non muove un dito neanche sotto tortura e si fa servire e riverire a tutto andare. Scommetto che molte di voi a questo punto, avrebbero mille altre storie da raccontare.
Il mio consiglio: ottimizzate i tempi e cercate di svezzare il pupone prima del matrimonio. Se poi durante la cerimonia vedrete vostra suocera sciogliersi in lacrime, potrete pensare di aver fatto centro: quasi sicuramente non piange perché è commossa, ma perché non è riuscita a tenere il pargolo con sé ancora per un po’.
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