Noi donne gareggiamo sempre: ci scrutiamo per strada, a scuola, in ufficio. Compriamo le riviste o sbirciamo i siti di gossip solo nella speranza di scoprire che anche le donne più belle o più giovani hanno la cellulite e le zampe di gallina (quando le beccano prima dell’intervento di Photoshop, s’intende).
Quando poi arriva il giorno delle nozze delle nostre amiche o nemiche, allora ci lanciamo in dettagliatissimi resoconti: com’era il vestito di lei, se sembrava una meringa, se il trucco era troppo da bambola, che faccia aveva il marito e se le bomboniere erano di buon gusto.
Naturalmente sappiamo che le ragazze che si sono sposate prima di noi ricambieranno il favore e sparleranno, magari già durante il ricevimento, delle nostre scelte e avendo tempo stileranno una classifica di quale tra le amiche ha avuto il matrimonio più favoloso o si è distinta per la sua bellezza. Questo nostro modo di essere è stata l’idea vincente per un reality sui matrimoni.
Al confronto con lo show Four Weddings, le trasmissioni Wedding Planners e Perfetti innamorati vi appariranno praticamente da educande.
Anche in Four Weddings, ovvero Quattro matrimoni, ci sarà un gara come in Perfetti Innamorati, ma non saranno i fidanzati a sposarsi, bensì le spose.
Quattro donne parteciperanno ognuna al matrimonio dell’altra, dando un punteggio al vestito, alla cerimonia, al pranzo e così via. Il matrimonio migliore, stando ai punteggi, comporterà la vincita di uno strabiliante viaggio di nozze.
Ora io mi chiedo, ma ne vale la pena? Forse sottovaluto la sicurezza in se stesse che provano queste donne nonché la voglia di andare in luna di miele in posti che altrimenti, credo, non potrebbero mai visitare. Mi sembra però brutto trasformare il giorno del proprio matrimonio in un terreno di gara.
Se anche nella cerimonia più semplice l’ansia sale alle stelle, quanto saranno agitate o nervose queste future sposine che si preparano ad essere giudicate? Non vorrei essere nei panni di chi fa loro perdere, per un errore, per una sbadataggine, il punteggio massimo previsto, che so, per il menu. Voi che ne pensate?
Photo Credits | Lee J Haywood