Make up sposa: come scegliere e applicare il blush

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Una sposa senza il blush è una sposa senza luminosità: per esperienza personale so che moltissime donne reputano l’utilizzo di un prodotto come il fard del tutto superfluo, sbagliando su tutta la linea! Il perché è presto detto: un tocco di colore sulle gote, se ben sfumato e dosato, regala pura radiosità al viso, ne definisce meglio i contorni, mette in evidenza gli zigomi, riesce a camuffare guance paffute o a riempire quelle troppo magre. Il fard è un alleato del make up, troppo spesso sottovalutato e di sovente non al meglio valorizzato: ecco alcune semplici e badiche regole per sceglierlo!

Compatti in polvere, compatti in crema, fluidi in gel, cremosi in mousse: quale scegliere? Prima di tutto, per il giorno delle nozze, è necessario optare per una versione ad altissima tenuta, che si fissi sulla pelle e non si schiodi più, in barba a lacrime, umidità e sudore. Evitate i blush in crema se avete la pelle che tende a lucidarsi: in questo caso sono invece perfetti quelli che hanno un finish vellutato e che dopo pochi secondi si trasformano in polvere senza effetto farinoso. Al contrario, chi ha la pelle secca, deve evitare questi ultimi e i compatti troppo asciutti.

Senza dubbio i compatti sono più pratici e, in linea generale, i più durevoli: ci sono eccezioni però di rilievo come il blush HD di Make up Forever da me personalmente testato e in grado di resistere più di 12 ore senza mai alterarsi! Come stendere il fard? Partite sempre dall’attaccatura dei capelli in corrispondenza con l’osso degli zigomi, giusto un centimetro più sotto: cominciate a sfumare diagonalmente, ma fermatevi sempre a metà guancia. La linea immaginaria perpendicolare al centro dell’occhio deve essere il vostro riferimento: andare oltre vorrebbe dire alterare i volumi del viso e può essere utile, in alcuni casi, per chi ha guance molto magre (in questo caso dovete lavorare con maggiore intensità le pomette).

Infine: matte o shimmer? Tenete sempre a mente che il flash tende a sparare qualunque superficie contenga particelle iridescenti e spesso rende bidimensionale l’effetto finale. Meglio una delicata ed elegante texture satinata, che non è assolutamente opaca ma allo stesso tempo non contiene glitter: per la luminosità glow ci vengono incontro gli illuminanti viso, di cui parleremo prossimamente.

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