Mancano meno di due mesi alle elezioni politiche spagnole dopo che l’attuale premier José Luis Zapatero ha presentato le dimissioni per la crisi che sta attanagliando la Spagna. Fu proprio il governo del primo ministro socialista a riformare l’assetto giuridico della sfera familiare sdoganando in pochi mesi ciò che nessun altro era riuscito a fare nella penisola iberica: divorzio breve, liberalizzazione della fecondazione assistita, riconoscimento dei diritti paritari per le coppie di fatto e dei matrimoni omosessuali.
Ed è proprio per questo istituto che si teme – qualora il Partito Popolare dovesse andare al Governo – una retromarcia sul fronte dei matrimoni gay: il candidato premier Mariano Rajoy ha pubblicamente affermato l’intenzione di modificare la riforma famiglia nonosante il parere contrario della Corte Costituzionale.
A sei anni dal terreno di scontro che vide i progressisti affermare le proprie riforme sulla stuola di conservatori che scesero in piazza per rigettare tutte le novità che Zapatero intendeva realizzare. Ma il 30 giugno del 2005 il governo socialista emanò un emendamento che modificò il codice civile spagnolo al fine di estendere il diritto di contrarre matrimonio anche alle coppie omosessuali.
In quel frangente, la Spagna cattolica e conservatrice si mostrò agli occhi del mondo come nuova espressione di una società moderna, addirittura la terza al mondo, dopo Olanda e Belgio ad aver legalizzato il matrimonio tra omosessuali. Ma a differenza dei paesi molto più laici dove il matrimonio tra gay è consentito, in Spagna la situazione vede un costante braccio di ferro tra i partiti di aria progressista e quelli di influenza cattolica.
Ecco perchè si teme che, se il Partito Popolare tornerà al governo e le probabilità sono molte almeno a detta dei sondaggi, ben presto i matrimoni gay potrebbero essere vietati. Intanto si sta registrando un numero di matrimoni tra omosessuali di gran lunga superiore alla media, in previsione del fatto che Mariano Rajoy sta diventando una “minaccia” molto concreta.
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