E’ sempre più bagare in California per la legalizzazione dei matrimoni gay, ormai materia di protocolli e sentenze in tribunali che ribaltano quanto deciso da altri organi collegiali.
Tutto ha inizio il 15 maggio 2008 quando la Corte suprema della California emana una sentenza che estende il diritto di matrimonio anche alle coppie omosessuali. Questa la motivazione della sentenza che sembrava aver dato una svolta epocale ai matrimoni gay sulla West Coast:
Il diritto al matrimonio non è semplicemente visto come il beneficio o il privilegio che un governo può stabilire o abolire come meglio ritiene, ma è piuttosto un diritto civile e umano fondamentale di tutti gli individui
In appena 6 mesi i favorevoli e i contrari danno vita a 2 folti schieramenti: le organizzazioni religiose come la Chiesa Cattolica Romana, la congregazione ebraica d’America, l’American Family Association e la Chiesa dei Mormoni, appoggiati dai Repubblicani che sostengono il candidato John McCain e dall’altra le associazioni di gay e lesbiche con l’appoggio di Amnesty International, Google, Apple, l’Università di Berkeley, e VIP come Brad Pitt, Angelina Jolie, Sean Penn e George Takey.
Lo schieramento contrario ai matrimoni gay promuove un referendum abrogativo – il c.d. Proposition 8 – che il 4 novembre 2008 con il 52,24 degli aventi diritto al voto ribaltano la sentenza della Corte Suprema californiana.
E qui inizia un lungo braccio di ferro che si protrarrà fino ai giorni nostri e che non si sbloccherà prima di dicembre: il giudice federale della Corte Distrettuale della California Vaughn R. Walker con una sentenza recentissima del 4 agosto 2010 ha dichiarato incostituzionale l’effetto abrogativo del Poposition 8, e aveva ordinato il ripristino delle celebrazioni di matrimoni tra omosessuali.
E qui gli ultimi colpi di scena: accogliendo una procedura per direttissima richiesta dagli oppositori ai matrimoni gay la Corte di Appello del nono circuito si San Francisco ha “congelato” sentenza Walker rimandando tutto alla decisione che verrà presa a dicembre dall Corte Suprema di Washington, il tribunale di ultima istanza negli Stati Uniti.
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