Grande festa a Bologna per il matrimonio tra Sergio Lo Giudice, capogruppo Pd al Comune di Bologna e presidente onorario di Arcigay Michele Giarratano, avvocato e responsabile dello sportello legale di Arcigay. Tornati da Oslo, dove si sono sposati con rito civile, i due neo sposi hanno festeggiato al Cassero, sede dell’arcigay insieme a parenti ed amici.
E tra gli invitati illustri c’era anche il primo cittadino di Bologna, il sindaco Virginio Merola che ha colto l’occasione per candidare la Dotta al prossimo Gay Pride:
Ben venga un’iniziativa come quella del Gay Pride. Più persone vengono a Bologna e la riconoscono come città accogliente e ospitale, meglio è per questa città
L’idea di Bologna come prossima location del Pride è stata avanzata alla fine di giugno dal presidente dell’Arcigay bolognese Emiliano Zaino.
Il sindaco Virginio Merola ha dichiarato:
Penso sia una questione di civiltà arrivare alle unioni civili e ai matrimoni gay. Detto questo, farei i salti di gioia se ci fosse una legge che riconoscesse le unioni civili. Penso che in sede Anci questa discussione vada fatta, anche se temo che, come al solito, avremo posizioni diverse. Né di destra né di sinistra ma trasversali
E se parliamo di matrimonio allora non poteva mancare l’opinione del Cev, record man di matrimoni civili, quando gli pongono la domanda se celebrerebbe un matrimonio tra omosessuali ha risposto:
Non avrei nessuna difficoltà a farlo se in Italia ci fosse una legge. Ma simbolicamente no.
Anche riguardo al Gay Pride Maurizio Cevenini si dimostra consenziente ma con moderazione, trovandosi d’accordo con una manifestazione gay, a patto però di “evitare provocazioni che vadano a toccare la suscettibilità di altri, perché l’attacco duro e sistematico alla Chiesa non serve”.
E infine un progetto ambizioso. Spiega Lo Giudice:
Abbiamo fatto solo un primo passo, ora vogliamo costruire una rete con decine di coppie gay che vogliano sposarsi e vedere riconosciuto anche in Italia il loro matrimonio.
bah,meglio che non scrivo proprio