Tante sono le tradizioni e le “curiosità” che nell’immaginario collettivo associamo al matrimonio. Ad iniziare da un’usanza d’origine anglosassone diffusa ormai in diverse parti d’Europa secondo la quale la sposa il giorno del matrimonio non può non avere con sè 5 cose: una cosa prestata, una cosa regalata, una cosa blu, una cosa usata e una cosa nuova.
Sempre legato ad usi e costumi che si sono via via diffusi e affermati nel corso dei secoli è anche l’uso del velo da sposa. Sembra che già duemila anni fa la sposa si coprisse il volto con un velo rosso, simbolo di modestia. Solo successivamente, con l’avvento del Cristianesimo il velo diventò simbolo della sottomissione a Dio ed al marito e si cominciò ad usare bianco, il colore del candore e della purezza. Le antiche famiglie della nobiltà di tutto il mondo si tramandano di generazione in generazione veli molto preziosi, quasi fossero un vero e proprio tesoro di famiglia.
Anche le bomboniere (dal francese bon-bon) sono un’invenzione antica. Si hanno notizie delle prime bomboniere già alla fine del ‘500. All’epoca si trattava di veri capolavori artistici in miniatura: d’oro, di pietra dura, di cristallo e di smalto. Anche il loro contenuto di piccoli dolci era prezioso per l’epoca. Chi non poteva permettersi di pagare le manifatture degli artisti come porta bon-bon, usava regalare ai propri ospiti un sacchetto di carta traforata o di stoffa con dentro i dolcetti, come portafortuna.
Più recente, invece, l’adozione della lista nozze. L’idea nasce negli Stati Uniti ma è ormai decisamente affermata anche in Italia ed in altri paesi europei. E’ una soluzione estremamente pratica, in quanto rispecchia i gusti degli sposi e scongiura il rischio di ricevere regali sgraditi, e molto comoda anche per gli ospiti che in questo modo posso scegliere senza rischiare di sbagliare. Certo non sarà il massimo dell’eleganza, ma rispetta le esigenze di concretezza proprie della società contemporanea.