Portare le uova alle suore Clarisse per fare richiesta di benedizione del matrimonio è una antichissima usanza, che sembra non sia mai passata di moda. La tradizione vuole che i futuri sposi, o i loro genitori, si rechino in un convento di suore di Santa Chiara per chiedere benedizioni per il matrimonio e per gli sposi ma soprattutto per chiedere preghiere affinchè il giorno delle nozze ci sia bel tempo e tutto vada bene, secondo i piani.
La tradizione di matrimonio di portare le uova alle Clarisse è antichissima. Le uova si portano a Santa Chiara pochi giorni prima del matrimonio per chiedere che il giorno della cerimonia sia sereno e soleggiato, in quanto Santa Chiara è anche la patrona del bel tempo a causa del suo nome che significherebbe “il chiaro dei cieli dopo la pioggia”. Le uova poi simboleggiano ciò che è appena nato oltre ad essere il simbolo dell’allontanamento dalla disgrazia.
L’usanza sembra essere abbastanza radicata, tanto che a Roma sono molte le future sposine che varcano la porta del monastero di San Lorenzo Panisperna, in via Selci 82, a portare un cesto di uova, dei confetti, un mazzo di fiori oppure un’offerta affinchè le suore preghino perchè il giorno del matrimonio sia soleggiato. E se non sono gli sposi, sono i genitori a portare doni alle suore, tipicamente le uova perchè, oltre ad essere simbolo di vita che nasce, le suore le potranno utilizzare per fare dolci e frittate.
Così le sorelle accolgono i visitatori e i loro doni, scrivono sul registro il giorno del matrimonio e i loro nomi e promettono che quel giorno faranno una preghiera speciale. E non pregheranno solo perchè ci sia bel tempo, ma anche per gli sposi e per i loro familiari, e perchè il matrimonio sia felice per tutta la vita.