Da patria dello Slow Food a promotrice dello Slow Wedding. In Italia questa tendenza ha preso, piano piano, piede soprattutto tra le coppie giovanissime. O, in maniera paradossale, tra quelle che si apprestano a celebrare le seconde nozze.
Ma qual è di base l’idea dello Slow Wedding? Il termine inglese ce lo ricordachiaramente: quella di sposarsi con lentezza, arrivando a festeggiare il proprio matrimonio anche con una lunga festa di due giorni. Per questo motivo, potrete capire il perché, solitamente si sceglie un fine settimana per celebarare le nozze e poi permettere agli invitati di festeggiare la coppia e regalarsi anche una mini vacanza. L’ospite è sacro, si sa, ed è necessario metterlo a prorpio agio.
Qualche dettaglio: il numero di ospiti coinvolti in un matrimonio del genere non dovrebbe mai superare i 100 invitati; il sabato lo si trascorre in modo classico con la vera e propria cerimonia e la festa; alla sera, gli invitati non rientrano a casa ma restano a dormire nella location scelta dagli sposi (Spa, villa, agriturismo). Il giorno dopo, continuano i festeggiamenti: si inizia la giornata con un brunch, e poi si continua tra passeggiate, grigliate di pesce o carne, o pic-nic.
I periodi migliori per lo Slow Wedding? Oltre al classico aprile-ottobre in cui c’è il boom di matrimoni, sempre più sposi scelgono di dirsi sì nei mesi invernali, a esclusione di novembre e gennaio.
Qualunque sia la vostra scelta in merito alla location, occorre tener presente una cosa: lo Slow Wedding richiede la massima sobrietà affinché il matrimonio e il suo contorno siano un momento di relax da condividere con i parenti e gli amici più stretti. Insomma, un matrimonio distribuito su un intero weekend deve essere corredato da festeggiamenti a misura d’uomo, tenendo in grande considerazione i propri invitati e senza mai strafare.
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