Si sposano dopo aver scampato la pena di morte

Ecco un’altra storia d’amore dietro le sbarre. Anzi, un’unione che ha come trait d’union l’essere scampati alla pena di morte. E’ la storia riportata dal New York Times di due sposi che dopo aver scongiurato la pena di morte, per reati differenti, sono convolati a nozze.

Sonia Jacobs e Peter Pringle di 64 e 73 anni, hanno vissuto l’inubo della sedia elettrica e come spiegano loro:

Abbiamo entrambi vissuto un incubo, ora è arrivato il momento di vivere la nostra favola

Una storia incredibile e dolorosa che li accomuna per gli errori giudiziari che per diversi anni hanno rischiato di porre fine alla loro vita. Sonia era stata condannata nel 1976 insieme al marito per l’uccisione di due poliziotti e solo nel 1992 era stata riconoscita la sua innocenza con la confessione del vero assassino, dopo che il marito di Sonia era già stato giustiziato.

Come Sonia stessa racconta , entrò nel braccio della morte da “hippie vegetariana ventottenne”, e ne uscì da “orfana, vedova e nonna 45enne”.

La storia di Peter Pringle è molto simile. Anche lui accusato e condannato per l’uccisione di due agenti di polizia in Irlanda è stato scarcerato nel 1995, dopo 15 anni, per un grave vizio di forma. Intanto l’Irlanda aveva abolito la pena di morte.

Ed è stato in uno dei viaggi di Sonia Jacobs in Irlanda per partecipare ad una conferenza organizzata da Amnesty International, che conobbe il suo promesso sposo Peter Pringle.

Peter infatti dopo la prigione era diventato avvocato per sostenere gli altri condannati a morte, ma la collaborazione con Amnesty International gli ha portato l’amore. Si sono sposati a New York lo scorso 13 novembre, si erano conosciuti nel 1998.

Insomma anche una questione etica che divide e spacca in due l’opinione pubblica può farsi ricettacolo dell’amore, anche se la vita di Sonia e Peter è irrimediabilmente rovinata dagli anni passati in carcere.

Via | New York Times

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