Una buona resa del make up è determinata dalla qualità della pelle e dal fatto che questa sia più o meno ruvida e spessa: le cellule morte creano una sorta di barriera cutanea che fa apparite più spente e grigie, per non parlare del fatto che la grana cutanea sembra irregolare e poco uniforme.
Cosa fare per liberarci di questa sorte di invisibile coltre che influisce sulla luminosità dell’incarnato? Esfoliare e stimolare il naturale processo di rigenerazione e ricambio cellulare è il segreto per apparire radiose il giorno delle nozze. Pochi accorgimenti per grandi risultati: leggete di seguito e scoprirete quanto questa parte della beauty routine sia facile e anche economica!
Potete scegliere di affidarvi ai prodotti già pronti all’uso che si trovano in commercio: esistono esfolianti con granuli più o meno grandi a seconda delle esigenze della pelle. Se quest’ultima è sensibile preferite il gommage (molto più soft), se è mista o grassa potete rivolgervi a un trattamento un po’ più strong. Il trattamento va effettuato due volte alla settimana affinché i risultati siano visibili. Prelevate una noce di prodotto e cominciate a massaggiarla dal centro verso l’esterno con delicatezza, evitando il controno occhi.
Avete la possibilità di creare il vostro esfoliante fatto in casa con prodotti che sicuramente avrete già. Per chi ha l’epidermide secca utilizzate miele e un paio di cucchiai di zucchero di canna. Se volete unire un effetto luminosità vanno benissimo bicarbonato unito a qualche goccia di limone: fatelo solo la sera perché il limone può essere fotosensibilizzante e farvi venire le macchie.
Un’altra soluzione è usare un panno in microfibra ogni giorno alla fine del rituale struccante di detergenza: ci sono i panni cosmetici fatti apposta ma sono perfetti anche i normalissimi pannetti che si trovano ne negozi di casalinghi e che si acuistano per pulire le superfici. L’utilizzo è semplicissimo: frizionate il tessuto sulla pelle pulita e umida effettuando leggeri movimenti circolari, senza arrivare alla zona perioculare.
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