Basta con i gossip. La principessa Charlene di Monaco è felicissima della sua nuova vita. Lo assicura il fratello minore della novella sposa, Sean Wittstock, smentendo tutte le voci sulle presunte difficoltà del suo matrimonio con il principe Alberto II di Monaco.
Inventano tutti delle storie. Ve lo posso assicurare, mia sorella è felicissima. Lei, assieme alla sua damigella d’onore, era in Sudafrica una settimana prima del matrimonio; se avesse voluto, avrebbe potuto rimanerci.
Un matrimonio caratterizzato da troppe ombre e una profonda tristezza di lei, la sposa. E a quanto pare, il mood continuerebbe anche durante la luna di miele sudafricana della principessa Charlene Wittstock e del suo Alberto di Monaco.
Si dice infatti che i neo sposini dormirebbero in camere separate. Meglio dire, in alberghi diversi distanti l’uno dall’altro una quindicina di chilometri. Incredibile. E i gossip su questa strana coppia non finiscono qui.
Probabilmente ci si aspettava un qualcosa di diverso dalle nozze di Monaco celebrate già una settimana fa. Insomma, più romanticismo, un velo non di tristezza negli occhi della sposa Charlene (pare fuggita a pochi giorni dal sì e poi riportata con forza nel Principato). Nelle ultime ore, poi, ecco arrivare le dichiarazioni del principe Alberto.
La sua opinione? Trattasi di manovra per far saltare il suo matrimonio con l’ex campionessa di nuoto.
Prima la cerimonia civile, poi 24 ore dopo quella religiosa. Ormai è ufficiale: il principato di Monaco ha una nuova principessa. La favola di Charlene Wittstock ad Alberto II di Monaco, con il sì pronunciato dai neo sposini, dà il via a un nuovo capitolo della loro vita.
Innanzitutto la sposa, bellissima e dal fisico statuario: abito di Giorgio Armani di seta bianca, ornato da ricami floreali, con uno strascico di tulle di seta lunghissimo. Per le sette giovani damigelle di Charlene, abiti di taffetas ricamati con cappelli a larghe falde foderate con seta e ricamate. Al collo, un girocollo in velluto nero decorato con una croce d’oro, dono dello sposo.
Il principe Alberto e Charlene Wittstock sono marito e moglie. Ebbene si, ce l’hanno fatta. Ieri pomeriggio, nella sala del Trono del palazzo principesco sulla Rocca, 90 familiari e amici hanno potuto assistere alla prima puntata, ovvero al matrimonio civile. Nel cortile d’onore, poi, più di 7mila monegaschi doc che hanno portato in regalo un quadro di Kandinsky e una scultura.
In prima fila dietro i due troni rossi degli sposi, Caroline e Stephanie con figli al gran completo: Charlotte, Andrea e Pierre Casiraghi, con la sorella Hannover, Alexandra, figlia di Ernst. Accanto alla sposa la sua famiglia: la madre Lynette, il padre Michael e i due fratelli Gareth e Sean.
Chiamatelo pure il giallo del Principato. A pochi giorni dalle nozze del secolo, infatti, l’atteggiamento della futura sposa di Alberto di Monaco, Charlene, avrebbe lasciato precipitosamente il suo amato per prendere un volo per la sua terra natia. Una fuga in piena regola?
A sentire la stampa, la giovane donna avrebbe scoperto qualcosa che l’ha indotta ad abbandonare i preparativi del matrimonio. E si dice pure che un membro del clan Pastor, una delle principali famiglie monegasche, sia intervenuto a mediare per far tornare alla ragione la futura principessa.
E va bene, tocca solo avere sangue freddo. Manca infatti appena una settimana al matrimonio di Alberto di Monaco e della sua Charlene Wittstock, ed ecco brand di ogni genere fare a gara per omaggiare la coppia con prelibatezze di ogni genere.
Ladurée ad esempio. Dalla maison tutto gusto arriva infatti una limited edition dei suoi celebri macaron dai colori dello stemma della famiglia Grimaldi. Aroma della guava rosa del Sudafrica e lampone con estratto d’anice stellato. Una scelta non a caso ma che vuole ricordare l’unione tra Monaco e la nazione del Continente nero di cui è originaria la futura sovrana del Principato.
Fervono i preparativi – possiamo immaginare – per le nozze di Alberto di Monaco e Charlene Wittstock. Da Palazzo arrivano infatti i bozzetti preparatori delle due sontuose cerimonie, ovvero quella civile il 1° e quella religiosa il 2 luglio, che si celebreranno a porte aperte nella sala del Trono e nel cortile d’onore di Palazzo Grimaldi.
Il risultato finale? Una location da favola. Il ricevimento si terrà nelle gallerie del Museo Ocenografico, in sale rivestite a festa con lampadari di cristallo e tende di preziosi tessuti. Ma prima di arrivare dagli ospiti i neo-sposi si fermeranno nella chiesetta di Santa Devota, patrona del Principato e di casa Grimaldi, ove Charlene lancerà il suo bouquet.
Il Made in Italy trionfa ancora una volta. Ecco infatti Giorgio Armani entrare nella storia del costume del principato di Monaco dato che sarà la sua linea Armani Privè a confezionare l’abito da sposa per Charlene Wittstock il giorno del matrimonio con Alberto II di Monaco.
D’altronde Charlene, ex nuotatrice olimpica, si è affidata ad Armani per la maggior parte delle sue uscite ufficiali prima e dopo il fidanzamento. Qualche esempio: dello stilista italiano è l’abito lungo grigio con cui partecipò alle nozze di Victoria di Svezia, oltre ai completi indossati con cappello a falde larghe nelle sue recenti attività nel Principato. E adesso, per il gran giorno previsto a luglio, il cuore è stato definitivamente conquistato.
C’è ancora tempo per il grande evento, ma una cosa pare certa: per il ricevimento delle nozze di Alberto e Charlene a Montecarlo si punterà su piatti tipici del Sudafrica in onore della futura principessa di Monaco e di prodotti tipici della regione.
La conferma è giunta da Christian Garcia, chef cuisinier di Palazzo, che firmerà il pranzo dell’evento.
Saranno certo nozze rivoluzionarie le sue. Anche perché il principe Alberto di Monaco, chiacchierando nelle scorse ore con i giornalisti, ha annunciato che il suo matrimonio non sarà celebrato nella Cattedrale, ma sulla piazza del Palazzo.
Avete capito bene. E allora non ci resta che attendere il prossimo 2 luglio, quando Alberto e la bionda atleta Charlene Wittstock diranno sì. Prima le nozze civili, con una cinquantina di invitati. Poi quelle religiose, con un migliaio di persone in mezzo alla piazza.