Oggi 8 marzo, mie care lettrici e future spose, mi sto chiedendo se non sia il caso di riprendere una seria riflessione sul matrimonio come trappola. Una volta erano gli uomini a considerarlo come tale, perché i doveri verso la famiglia e la presunta fedeltà verso la moglie gli impedivano, a partire dal sì, di comportarsi (apertamente) come avevano fatto sino a quel momento.
Con l’avvento del femminismo, sono state le donne a rendersi conto che in realtà in trappola ci erano finite loro, costrette a vivere solo in funzione dei figli e dell’uomo che avevano sposato, senza nessuna prospettiva di lavoro o di realizzazione personale che non coincidesse con la cucina o con il ricamo. Oggi, per noi, come stanno le cose?
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