In Argentina le coppie gay si possono sposare e questo consente a tutte le persone dello stesso sesso di convolare a nozze e coronare il loro sogno d’amore.
Dopo di ciò sorgono i problemi che tutte le coppie in procinto di sposarsi devono affrontare primo fra tutti la scelta dell’abito nuziale.
Ormai lo sappiamo: domenica 24 luglio saranno celebrati i primi matrimoni gay a New York. E per evitare confusioni e ritardi, si è deciso – di fronte alle numerosissime richieste – di far partecipare le coppie interessate a salire sull’altare ad una particolare lotteria. Soltanto i vincitori avranno il diritto di sposarsi nei cinque distretti della Grande Mela: Manhattan, Brooklyn, Bronx, Queens e Staten Island.
Basti infatti pensare che sono state presentate oltre 2600 richieste di nozze – ben 1728 sono state redatte da coppie gay – e sarebbe stato impossibile accontentare tutti. Ma attenzione: nessuna discriminazione. Al sorteggio parteciperanno infatti sia le coppie etero sia quelle omosessuali che si iscriveranno entro oggi.
Non è facile guardare il video di un matrimonio gay. Non lo è per me. Mi vengono in mente moltissimi pensieri e moltissime riflessioni. Come nel caso delle fotografie dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, anche stavolta credo che sia fondamentale osservare, prima ancora di esprimere la propria opinione.
Ho visto due persone che si sposano e che sono molto felici, un’atmosfera rilassata e divertente, due famiglie felici di partecipare a questo matrimonio. Ecco, le famiglie sono il dato più interessante, secondo me. In altri video si vedono chiaramente persone molto anziane che partecipano alla cerimonia. Mi piacerebbe veder succedere la stessa cosa anche qui in Italia.
Che ne pensate di questi sposi inscatolati? Il video è veramente ben fatto e molto divertente. Fa però parte di una serissima campagna intitolata Free Marriage (andate pure sul sito ufficiale ma solo se conoscete l’ebraico) per cercare di ottenere che in Israele ci si possa sposare secondo il proprio credo e anche secondo il proprio orientamento sessuale.
In Israele, infatti, gli unici matrimoni ammessi sono quelli con rito religioso. Incredibile, ma vero, se non appartenete a nessuna religione non potete chiedere il rito civile. Lo stesso dicasi per due persone che professano due diversi credo religiosi, per non parlare, naturalmente, di eventuali matrimoni gay.
Ho trovato questa bellissima fotografia sul sito gayweddings.com: fa parte di un bel servizio fotografico che racconta il matrimonio gay di due ragazze, Emily e Kristen.
Mi fa sempre un certo effetto vedere due coniugi che indossano lo stesso abito, specialmente se si tratta di due elegantissimi abiti da sposa. La prima cosa che ho pensato è che non c’è in realtà nessuna forma di esibizionismo in questo modo di fare.
In attesa che anche in Italia si decidano a legalizzare le unioni gay, ci sono sempre più comunità religiose che danno la loro benedizione a coppie omosessuali. Alcune lo fanno dichiaratamente, come la comunità protestante in cui si celebrerà un matrimonio religioso il 21 maggio.
Altre, non potendolo fare ufficialmente, perché cattoliche, lo fanno con cerimonie sotto tono, ma ben accette nella comunità. Ne sa qualcosa don Franco Barbero cui questo atteggiamento, sommato ad una certa indipendenza di pensiero, costò il sacerdozio.
Quando parliamo di matrimoni gay tendiamo a ragionare in astratto. Ci soffermiamo sul concetto: è giusto? Non è giusto? Chi lo decide? Difficilmente quando parliamo di matrimoni tra persone dello stesso sesso pensiamo a Marco e Luigi o a Carla e Giovanna.
Per noi italiani, spesso, le coppie omosessuali non hanno volto. Forse anche questo aiuta frettolosi giudizi e pregiudizi. Non vediamo coppie gay scambiarsi i voti, asciugarsi le lacrime di commozione. Non vediamo le famiglie riunite intorno a loro, nonni compresi, come accade invece in molti video che ho trovato su Youtube.
In Italia non si parla ancora di nozze gay, anche se proprio su Sposalicious vi abbiamo annunciato della prima cerimonia religiosa omosessuale, che avverrà a Milano il 21 maggio nella comunità protestante.
Altrove, dove invece le nozze tra persone dello stesso sesso sono ormai un pieno diritto, molti negozi si organizzano con nuovi gadget e si presentano, o vengono identificati, come gay friendly.
Incredibile, ma vero: il primo matrimonio gay potrebbe risalire addirittura al 1061. Pare che Pedro Díaz e Muño Vandilaz abbiano, come diremmo oggi, regolarizzato la …
La notizia è rimbalzata in queste ultime ore, circa l’approvazione in Argentina da parte dell’altro ramo del Parlamento (toccava al Senato decidere), della legge che regolarizza i matrimoni gay.
Ce ne siamo occupati nei giorni scorsi quindi ci limitiamo a sottolineare che l’Argentina è il primo paese dell’America Latina ad approvare i matrimoni omosessuali.
Lo spunto però ci permettere di riflettere su come sta evolvendo la legislazione in favore dei diritti degli omosessuali, soprattutto perchè la riforma argentina coincide con quella dell’Islanda, altro paese gay-friendly. Abbiamo così effettuato una ricerca world wide sui paesi a favore e i paesi che non hanno ancora o non vogliono legalizzare i matrimoni gay.
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