Matrimonio a sorpresa per un neozelandese

qualche giorno fa abbiamo trattato il tema del matrimonio a sorpresa, narrato nel celeberrimo romanzo de I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. In quell’accezione non avevamo considerato il fatto che per matrimonio a sorpresa si può intendere anche quando uno dei due novelli non è a conoscenza che il matrimonio è già stato organizzato, solo che è l’unico a non saperlo.

E’ successo a Blenheim in Nuova Zelanda. Cos’ha spinto la sposa a organizzare tutto all’insaputa dello sposo? C’è chi dice che lo sposo era un eterno indeciso, rimandando alle calende greche la data delle nozze, c’è chi invece sostiene che era fin troppo determinato tanto da dirle, quando lei rispondeva in maniera vaga alla proposta di matrimonio, ” un giorno ti trascinerò all’altare”. Fatto è che lo sposo è stato “aggirato” con un piano studiato a tavolino.

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Matrimonio a sorpresa: se Lucia avesse completato quella frase

Ascoltate e sentirete. Bisogna aver due testimoni ben lesti e ben d’accordo. Si va dal curato: il punto sta di chiapparlo all’improvviso, che non abbia tempo di scappare. L’uomo dice: signor curato, questa è mia moglie; la donna dice: signor curato, questo è mio marito. Bisogna che il curato senta, che i testimoni sentano; e il matrimonio è bell’e fatto, sacrosanto come se l’avesse fatto il papa. Quando le parole son dette, il curato può strillare, strepitare, fare il diavolo; è inutile; siete marito e moglie.

Molti di voi avranno riconosciuto il testo tratto da I promessi Sposi in cui Agnese, donna pragmatica e madre di Lucia Mondella, accenna a un matrimonio possibile anche senza il consenso dell’officiante. Mi sono sempre chiesta se fosse una licenza letteraria di Alessandro Manzoni o se fosse una formula valida.

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