5 segnali che vi faranno capire se è giunto il momento di organizzare il matrimonio.
Ho trentacinque anni, sono una assistente di regia, sono single e felice.
Questo è ciò che dice la filmaker Paula Schargorodsky nel suo ultimo video “35 anni e single”, un video di pochi minuti nel quale ripercorre i momenti più importanti degli ultimi suoi dieci anni di vita.
Per quale motivo ci si dovrebbe sposare di questi tempi? La maggior parte dei matrimoni finisce in un divorzio e, o si è cinici e non si convola a nozze, oppure si crede nell’istituzione e lo si fa.
Si parla di organizzazione delle nozze e di curare ogni più piccolo dettaglio con cura all’estetica, ai colori e a tutto il resto, ma qual è la motivazione di tanto lavoro?
Ieri sera ho visto un vecchio film ed è stato motivo di riflessione. Si intitola Sei giorni e sette notti, uno dei due protagonisti era Harrison Ford. Lei era una giornalista e scriveva su un famoso magazine americano.
Stava per sposarsi e viveva di sondaggi e statistiche. Vi faccio un esempio… lo sapevate che un’alta percentuale di donne subisce pressioni per lasciare il lavoro nel primo anno dopo le nozze?
Questa potrebbe essere considerata una domanda un po’ bizzarra, in realtà non lo è. Con la quantità di divorzi e separazioni che ci sono al giorno d’oggi capita sempre più volte che si arrivi alla possibilità di “seconde nozze“.
Ma quante persone sono disposte a correre di nuovo il rischio? Se da un lato cerchiamo tutti l’anima gemella, quella con cui passare il resto della nostra vita, dopo aver sbagliato una volta siamo anche più restii.
Ne abbiamo già parlato qualche mese fa, ma è un argomento decisamente sempre attuale, specialmente quando ce lo chiediamo noi e non l’amica o qualcun altro che ci coinvolge poco.
Al giorno d’oggi si dice non cambi poi molto e forse è anche vero. Il concetto di coppia può essere esteso anche al di fuori del vincolo matrimoniale, i figli sono pur sempre figli.
La lunghezza del fidanzamento dipende da molte cose. Le situazioni possono essere tante e completamente differenti. Un ragazzo e una ragazza che si mettono insieme sui banchi di scuola per forza dovranno aspettare per le nozze!
Lo stesso può accadere a due adulti che per qualche motivo, come ad esempio la scarsità di denaro, sono costrette ad attendere almeno di avere da parte i soldi per organizzare il matrimonio e pagarsi un affitto.
Care future spose, ieri vi parlavo dei siti in cui si incontrano le persone sposate a caccia di relazioni extra coniugali. Oggi mi ritrovo a riprendere l’argomento per via di un’interessante conversazione avuta con una mia amica.
Ci siamo ritrovate a parlare dei nostri mariti e dei nostri corteggiatori. Sì, corteggiatori. Siamo fedelissime, ma ogni tanto qualcuno si accorge ancora di noi (per fortuna). Ad ogni modo ci siamo chieste come mai, malgrado la fede al dito e lo status “sposata” che campeggia su Facebook, alcuni personaggi non demordano.
Il matrimonio è il giorno più bello nella vita di una donna. Sino ad oggi ho sempre pensato che fosse un modo di dire d’altri tempi, quando alla donna non erano riservate altro che fatiche e almeno per le nozze si ritrovava al centro dell’attenzione e a godere di qualche diritto. Forse, però, è il giorno più bello che perché è proprio dopo quel giorno che cominciano i guai.
Care lettrici di Sposalicious, spero che questa mattina mi perdonerete i toni irriverenti e poco romantici. Il fatto è che mi è capitato di leggere un dato piuttosto interessante, o se volete sconfortante, a proposito dei matrimoni e in particolare delle mogli.
Care lettrici di Sposalicious, oggi facciamo un gioco. Tempo fa, Giulia aveva simpaticamente elencato i 5 motivi semiseri per non sposarsi. Che ne dite di provare ad elencare invece i 5 motivi semiseri per sposarsi? Per me, dopo undici anni di matrimonio, contrariamente a quanto si possa pensare, comincia a diventare difficile trovarne anche solo tre.
Tranquille, non ho sbagliato marito. Soltanto, dopo molto tempo e dopo aver conosciuto tante donne che hanno preferito convivere, mi sono ritrovata a riconsiderare seriamente l’opzione matrimonio come l’unica valida. Ad ogni modo, oggi dobbiamo solo riderci un po’ su, perciò, naturalmente, non metterò in elenco il credo religioso o la convinzione che la società necessiti, per andare avanti, di rapporti regolati da un contratto. Siete pronte?
Ma come, esclamerete voi lettrici di Sposalicious, che senso ha dare tanti suggerimenti e segnalare le novità in fatto di abiti e bouquet se poi pensi che sia tutta fatica sprecata?
Vi dico subito che la considerazione non è soltanto mia, ma anche delle mie amiche, con cui recentemente mi sto confrontando proprio a proposito della vita matrimoniale (siamo tutte sposate da un bel po’).
Oggi 8 marzo, mie care lettrici e future spose, mi sto chiedendo se non sia il caso di riprendere una seria riflessione sul matrimonio come trappola. Una volta erano gli uomini a considerarlo come tale, perché i doveri verso la famiglia e la presunta fedeltà verso la moglie gli impedivano, a partire dal sì, di comportarsi (apertamente) come avevano fatto sino a quel momento.
Con l’avvento del femminismo, sono state le donne a rendersi conto che in realtà in trappola ci erano finite loro, costrette a vivere solo in funzione dei figli e dell’uomo che avevano sposato, senza nessuna prospettiva di lavoro o di realizzazione personale che non coincidesse con la cucina o con il ricamo. Oggi, per noi, come stanno le cose?