Un diamante non è per sempre: dopo la separazione va restituito all’ex

Metti che un giorno lui ti regala un diamante. Metti che poi lui sia facoltoso, e un giorno qualunque decide di regalarti un quadro di Picasso da appendere alle pareti del tuo salotto. Ebbene, secondo una recente sentenza della Corte di Cassazione, tutti i doni ricevuti dall’ex in situazioni al di fuori delle normali ricorrenze devono essere restituiti perchè producono un depauperamento delle finanze del donante, che cedendoli si priva di una parte del suo patrimonio.

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Strano, ma vero. La coppia in questione aveva fatto ricorso ad una sentenza della Corte di Appello che aveva stabilito la restituzione di alcuni regali costosi, tra cui il diamante e un quadro di Picasso. La sentenza non aveva accontentato nessuno dei due, in quanto la fidanzata voleva tenere per sè tutti i regali ricevuti, mentre lui pretendeva la restituzione di tutti e 13 gli oggetti d’arte regalati, tra cui quadri di Klimt, Klee e Man Ray.

La Cassazione invece ha stabilito che l’ex potesse avere indietro solo il diamante e il quadro di Picasso, in quanto si tratta degli unici beni che non potevano essere considerati liberalità d’uso. In parole semplici, ogni volta che un’elargizione – un dono anche molto costoso – si uniforma agli usi e costumi di una determinata circostanza oppure occasione (anniversari, San Valentino, compleanni, ecc.), il donante è comunemente indotto a fare un dono. Questo tipo di doni non può essere restituito. Tutti gli altri regali invece, devono ritornare di proprietà del donante, che decidendo di liberarsene senza una particolare motivazione ha di fatto depauperato – anche in modo notevole – il suo patrimonio.

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