Ho trentacinque anni, sono una assistente di regia, sono single e felice.
Questo è ciò che dice la filmaker Paula Schargorodsky nel suo ultimo video “35 anni e single”, un video di pochi minuti nel quale ripercorre i momenti più importanti degli ultimi suoi dieci anni di vita.
Cosa è accaduto a Paula in questi dieci anni? A lei, a giudicare dal video, sembrerebbe nulla di importante, ma è il mondo tutto intorno che cambia velocemente: Paula è rimasta uguale a se stessa, ha continuato a girare il mondo grazie al suo lavoro di filmaker e a conoscere tante persone e a collezionare amori e avventure, mentre tutti gli amici sono capitolati al matrimonio uno dopo l’altro. Poi sono arrivati i primi figli e figlie e tutto è di nuovo cambiato.
Ma non per Paula, che, nonostante abbia superato i trent’anni – un’età iconica, che rappresenta per le donne una sorta di spartiacque tra la vita da adolescente e quella da adulte – e anche da lei ci si aspetti che faccia lo stesso, non riesce a prenderla questa decisione, non ce la fa Paula a scegliere di diventare la moglie perfetta, anche quando sembra aver trovato l’uomo giusto.
A 20 anni – commenta Paula in “35 anni e single” – sei libera di fare quello che vuoi: ragazzi, amanti, avventure di una notte, lavoro, studio, proprio come gli uomini. Ma la libertà delle donne ha una data di scadenza: quando superi i 30 anni, una cultura conservatrice s’impone su tutto, e in ogni situazione sociale ti confronti con un’unica, tacita domanda: “e tu, quando ti sposi?”.
Paula Schargorodsky ha avuto il coraggio di mettere su pellicola i pensieri di tutte quelle donne che, nonostante il ticchettio sempre più veloce del loro orologio biologico, non riescono a fare la scelta di sposarsi e mettere su famiglia come la società vorrebbe da loro, ma questo non la rende infelice, anzi.
Ciò non vuol dire che il matrimonio sia solo fonte di infelicità, ma significa che ogni donna ha il suo modo di essere, di pensare e di essere felice e soddisfatta di se stessa, anche senza un marito e senza figli.
La vita ci impone di fare delle scelte, la felicità stessa è una scelta, e, a volte, per essere felici, bisogna fare una scelta controtendenza, non migliore né peggiore della sua alternativa, solo diversa. Forse, però, più coraggiosa.