E’ ora di sfatare il mito delle nozze americane come “macchina perfetta” nell’organizzazione del matrimonio. Ora gli States vengono a studiare da noi. Anche le più blasonate agenzie wedding planner americane mandano i neo-assunti a Verona per imparare le peculiarità del matrimonio made in Italy, nuovo modello di puntualità e romanticismo.
Il modello Verona è tra i più apprezzati e prolifici del panorama nazionale e non solo, piazzandosi all’undicesimo posto nella classifica dei capoluoghi italiani per il numero delle imprese dell’indotto economico riguardanti il matrimonio. A confermarlo è Daniele Polato, assessore comunale al Patrimonio della città scaligera:
Un indotto che ha generato al Comune, in poco più di un anno e mezzo, oltre 100 mila euro: risorse che vanno riutilizzate in promozione. Siamo molto soddisfatti del progetto Sposami a Verona perché vengono da tutto il mondo per sposarsi qui civilmente e noi cerchiamo di promovere sempre più il servizio, ormai apprezzato a livello internazionale: pensi che agenzie di wedding planner straniere, in particolare americane, hanno scelto Verona come meta di stage perché questa città si è titolata fra le capitali più belle e romantiche dove sposarsi.
Non a caso molti volti noti dello spettacolo, dello sport e del jet set internazionale come Luca Ceccarelli, Matteo Scapini, Pablo Granoche, Nikita Kuznetcov e Nelli Ermolaeva hanno scelto Verona come location ideale per coronare il loro sogno d’amore.
L’assessore Polato sottolinea:
Finora siamo nella media di 900 matrimoni all’anno. Fra gli utenti più frequenti, risultano in maggioranza quelli dell’area anglo-europea, dove il mito di Shakespeare è molto forte. Non mancano, poi, gli americani, gli australiani e i cinesi, ovviamente. Possiamo dire che ci manca solo il mercato arabo, ad oggi, quello che, d’altra parte, anche letterariamente e culturalmente, ci è più lontano. Ma ci arriveremo.
Tutto questo anche grazie alla possibilità di usufruire di promozioni e servizi dagli standard elevati ma a misura di tutte le tasche e del richiamo pubblicitario anche oltre oceano, come i deplian affissi nelle stazioni di New York e il libro scritto con i commercianti locali legati all’indotto economico matrimoniale.